Papà Bruno cambia la storia dell'azienda e nel

1978

comincia a vinificare sotto il nome di famiglia.

La consapevolezza di possedere un patrimonio enoico unico nel suo genere e la volontà di valorizzare il secolare bagaglio agricolo dei Rocca, spinge il figlio di Francesco, Bruno, classe 1951, a cambiare rotta e a specializzarsi nella vitivinicoltura.

Il 1978 segna la prima vendemmia i cui frutti verranno imbottigliati, per la prima volta, sotto il nome di famiglia. Sono anni di fermento e di sperimentazioni, di passioni e di sfide da vincere.

Anni in cui i vini delle Langhe – e il Barbaresco in particolare – conoscono un’incredibile esposizione a livello internazionale, cercando una via per innalzare la loro qualità e tipicità.

In quest’ottica di rinnovamento e riscoperta della tradizione, Bruno Rocca modernizza e rinnova l’azienda di famiglia. L’obbiettivo è quello di innalzare la qualità dei vini prodotti e valorizzare lo straordinario cru «di famiglia», il Rabajà.

Questo attraverso un ripensamento radicale della gestione del vigneto e del lavoro in cantina, non più intesi a massimizzare le quantità, ma studiati affinché tutto concorra alla produzione di vini dal carattere distintivo, unici perché espressione singolare di un territorio dalle caratteristiche non riproducibili.